Il tempio della Pace

Il Tempio della Pace fu eretto per volere dei padovani che intendevano così adempiere al voto a S. Antonio, invocato a proteggere la città durante la prima guerra mondiale. Ma il Tempio assunse anche il significato di monumento per ricordare il ruolo di primo piano della città durante la guerra e la firma della «pace» (ovvero l’armistizio) a villa Giusti. Per questo la chiesa, che in realtà è dedicata al Santissimo nome di Gesù, è conosciuta come «Tempio della Pace». La costruzione è anche ossario che conserva le spoglie di 5.401 soldati morti durante la Grande Guerra e circa un migliaio di vittime civili dei bombardamenti sulla città durante la seconda guerra mondiale. Una celebrazione in suffragio di tutte le vittime delle guerre vi si celebra ogni anno il 4 novembre.

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Il tempio della Pace di padova

La posa della prima pietra del nuovo tempio avvenne il 5 maggio 1920. L’idea della chiesa fu di mons. Guido Bellincini, allora direttore della rivista “Il santo dei miracoli”, che propose ai padovani il voto della costruzione di un nuovo edificio se fossero stati risparmiati dall’invasione nemica. Il vescovo Pellizzo fece sua la proposta e al termine della guerra una sottoscrizione raccolse tra i padovani i soldi necessari all’avvio della costruzione, secondo il progetto dell’architetto Antonio Zanivan (e poi di Giovanni Zabai), vincitore di un concorso pubblico. Il luogo non fu scelto a caso: nei pressi della stazione ferroviaria, facilmente accessibile e significativo per il passaggio delle truppe durante il conflitto. Problemi economici causarono ben presto l’interruzione dei lavori e modifiche al progetto originario. Nel 1926 la chiesa fu eretta a «curazia» per fare fronte alle esigenze di una popolazione in crescita nella zona vicina alla stazione ferroviaria: all’epoca era però completato solo l’oratorio. Nel 1928 lo Stato italiano stabilì di contribuire alla costruzione se il tempio fosse stato destinato anche all’accoglienza delle spoglie dei caduti: fu così che il progetto venne ulteriormente modificato e la chiesa divenne anche ossario.
Ripresi i lavori, il Tempio della Pace, nel 1932 divenuto ufficialmente parrocchia, fu infine inaugurato il 29 aprile del 1934 e poi consacrato in forma solenne il 5 novembre 1938. Nel frattempo, l’edificio era divenuto anche un «sacrario», e secondo la richiesta della nazione vi furono traslate le spoglie di 5.401 militari rimasti feriti o ammalatisi e poi ricoverati nei diversi ospedali allestiti nel padovano, dove poi morirono, in particolare modo durante l’ultimo anno di guerra. Inizialmente sepolte in vari cimiteri cittadini, le loro spoglie vennero riunite in questa sorta di monumento nazionale alla sofferenza. I resti dei militari custoditi nel Tempio della Pace, per gran parte deceduti nel 1918, provengono per oltre un terzo da ospedali comunali e per il resto da strutture allestite in provincia.

Danneggiata dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale il 30 dicembre 1943, quando una bomba sfondò la parete sinistra, e poi ancora nel 1945, la chiesa fu restaurata e riaperta nel 1948. Nell’ossario all’ingresso furono qui traslate, l’8 maggio 1960, anche le spoglie di mille delle circa duemila vittime civili padovane della seconda guerra mondiale.

La chiesa si ispira a uno stile neoromanico un po’ appesantito, con richiami al gotico. Il progetto dell’architetto Antonio Zanivan, che vinse il concorso per l’erezione del tempio, venne ridimensionato: prevedeva infatti un alto torrione sopra l’ingresso che avrebbe dato all’edificio un aspetto ancora più maestoso. La chiesa è ricca di pregevoli finiture e alterna mattoni a faccia vista e pietra. La facciata è chiusa da due torrette con tiburio e cupoletta, preceduta da un grande nartece. Un alto tiburio nasconde la cupola, che avrebbe invece dovuto rimanere visibile anche all’esterno. Tutte le pareti della chiesa sono coperte dalle tombe dell’ossario, che corrono anche attorno all’abside in un lungo ambulacro. Pregevoli, tra le opere d’arte contemporanea,sono il bassorilievo bronzeo della Pietà, dedicato ai caduti civili della seconda guerra mondiale qui tumulati, realizzato da Nerino Negri, e le molte opere di Luigi Strazzabosco (due statue in marmo, paliotto e Crocifisso per l’altare maggiore, 1938; statua del santo e bassorilievi dei Miracoli di S. Antonio per l’altare omonimo, 1943; S. Giovanni Battista in terracotta nel battistero). Le lampade in vetro di Murano furono offerte dalle famiglie dei caduti.

Per informazioni si può visitare il sito ufficiale del Tempio della Pace.

1 commento

  1. Ciao
    Tantti anni fa, avevo una ora di tempo, e sonno andata a questa chiesa, mi é colpito per la belezza, e anche per la emozione. Ieri sonno tornata e con piu tempo, ho cercato fra i nomi se cera qualque persona con il mio stesso cognome, e ho trovatto due soldati, ora cerquero di sapere se apartieni alla mia famiglia. Vengo di altro paesi e questo mi ha fatto comuvere molto.
    grazie

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