Allievo di Guglielmo Ciardi all’Accademia di Belle Arti a Venezia, Silvio Travaglia (Monselice, Pd 1880 – Padova 1970) è uno dei pittori padovani del XX secolo fra i più amati dai collezionisti locali. Artista eterogeneo, si distingue nell’insegnamento – presso la scuola d’Arte di Este prima, e l’Istituto Magistrale di Sacile poi – nella composizione sinfonica musicale e nei soggetti paesaggistici, a cui indirizza la sua ricerca artistica. Una natura espressa in modo armonico, che sa mantenere anche quando viene chiamato a progettare un monumento commemorativo ai caduti della Grande Guerra per la frazione di Luvigliano di Torreglia.
È il 1921, Travaglia ha combattuto la Guerra, che sicuramente lo ha segnato. Partecipa così, a titolo gratuito, alla progettazione di un monumento commemorativo dei soldati di quella frazione caduti per la Patria. Il pittore monselicense ne cura il progetto e il risultato è un monumento costituito da un semplice basamento, su cui sono affisse le lapidi con i nomi dei caduti della Grande Guerra, sopra al quale poggia una colonna troncopiramidale che presenta sulla sommità un’aquila bronzea ad ali spiegate. Tutte le fasi di lavoro sono ben documentate dai registri comunali dell’epoca, da cui nel 2011 il Comune di Torreglia ha tratto una piccola ma importante pubblicazione in occasione dei novant’anni del monumento. Numerose le manovalanze chiamate a partecipare. La ditta Piazza di Torreglia ne segue la costruzione mentre la ditta Caonero-Pittarello realizza alcuni dei manufatti bronzei, Umberto Conardi, infine, è autore dell’anello bronzeo, della palma e delle borchie.
Le lapidi così come l’iscrizione commemorativa Luvigliano/ ai suoi figli/ caduti/ per la Patria/ 1915-1918/ 1940-1945 sono state leggermente modificate per accogliere l’elenco di caduti della Seconda Guerra Mondiale. Il monumento sito nell’attuale via dei Vescovi funziona da spartitraffico, ruolo questo che ne esalta l’impostazione scenografica nel paesaggio. Sullo sfondo infatti è ben visibile l’imponente Villa dei Vescovi, bene di proprietà del FAI. Come nei suoi quadri viene esaltato l’equilibrio della natura così anche in questo monumento Travaglia riesce a dar vita a una composizione artistica che coinvolge il monumento e il contesto paesaggistico e architettonico che lo circonda creando un’unica opera d’arte.
Inaugurato l’11 novembre 1921 il monumento gode da subito di grande popolarità, anche grazie alla diffusione attraverso La Domenica del Corriere che lo cita erroneamente come uno dei primissimi monumenti commemorativi d’Italia. Molti comuni all’epoca, e alcuni ancora oggi, esaltano la precocità dei loro monumenti, ignari che i primissimi manufatti commemorativi datino al 1915.
Silvia Zava
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