Stampato nel 1998, 80° anniversario dell’armistizio firmato a vilal Giusti (e ristampato dieci anni dopo in occazione del 90° anniversario), il volume è la più completa ricostruzione di quanto avvenne in quei frenetici giorni che portarono alla pace con l’Austria-Ungheria e posero fine alla Grande Guerra in territorio italiano.
Arricchito da una prefazione di Mario Isnenghi, dopo aver riassunto il quadro della situazione della guerra nell’autunno del 1918, il volume ripercorre tutte le fasi dell’armistizio a partire da quella storica mattina del 29 novembre, quando all’alba il capitano di Stato maggiore austriaco Kamilo Ruggera, incaricato di parlamentare con gli italiani, ebbe il primo contatto sulla linea di trincea con il capitano di complemento del 36° Fanteria Giuseppe Franchini di Tortona.
Il Lenci racconta quindi le sei giornate in cui durarono, in tutto, i colloqui che condussero alla firma del 3 novembre 1918, rivelando alcuni retroscena come la parentela tra l’interprete ufficiale scelto da Badoglio, il capitano Giovan Battista Trener, cognato di Cesare Battisti e a lui molto somigliante, quasi uno “spettro di Battisti” (come lo ebbe a definire Ugo Ojetti) che portava infausti presagi ai plenipotenziari austroungarici. Lenci si interroga anche sul perché della scelta, poi tanto criticata, di villa Giusti per la firma dell’armistizio, e racconta dettagliatamente gli inutili tentativi austriaci di chiudere in fretta e guadagnare condizioni migliori di resa, e la volontà italiana di prendere invece tempo fino alla conquista di Trento e Trieste.
Il volume presenta un importante apparato fotografico nonché una nutrica appendice con la trascrizione di documenti ufficiali (Tra cui il Patto di Londra e il testo dell’Armistizio), e una imponente bibliografia.
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