Salvatore Palazzolo
Trebaseleghe durante la Grande Guerra dal 1914 al 1918
con impianto iconografico di Sergio Matriolli
Grafica Veneta, 2016
È di grande interesse, sia per la memoria storica di un pase sia per la ricostruzione minuziona di alcuni aspetti della vita amministrativa e della ricaduta tra la gente in periodo bellico, il volume su Trebaseleghe scritto da Salvatore Palazzolo con impianto iconografico di Serio Matriolli.
Il volume intreccia infatti la Storia con la “S” grande con quella locale, spulciano delibere comunali, lettere e episodi che hanno composto la guerra di chi era dietro il fornte. Come scrive il sindacoLorenzo Zanon nella prefazione, «Questo colume vuole raccontare la guerra che è stata combattuta sui due fronti: quello delle montagne e delle trincee ma anche quello degli anziani rimasti a casa, delle vita quotidiana nei paesi, della fame delle famiglie, dell’ansia e dell’eroismo silenzioso delle donne».
È puntuale e stupisce il dettagliatissimo il racconto delle requisizioni di bestiame e raccolto, del razionamento. Ma grande attenzione è rivolta a ogni aspetto del coinvolgimento del territorio e delle persone di Trebaseleghe nel conflitto: dal ritorno forzato dei migranti alla chiamata alle armi delle classi fino al 1899 (l’ultima a essere impiegata al fronta, la classe 1900 non fece fotrunatamente in tempo ad arrivarvi) all’assistenza ai profughi.
Non bisogna dimenticare infatti la posizione geografica di Trebaseleghe, venuta a trovarsi soprattutto dopo Caporetto non troppo lontano dal fronte e coinvolta dai movimenti di truppe e sfollati: ecco spiegata la frenesia delle disposizioni amministrative dopo la rotta.
Furono 170 i Caduti di Trebaseleghe e originale il modo di ricordarli, con una fontana costruita nel 1926 tra il municipio e la chiesa su progetto di Domenico Rupolo. Lapidi coni nomi dei Caduti sono poste ancora oggi sulla facciata della parrocchiale e nei cimiteri di Fossalta (un tempo erano collocate nel capitello mariano al centro del paese) e di Sant’Ambrogio, mentre a Silvelle, dove nel 19118 la scuola elementare ospitò per un breve periodo l’ospedale da campo n. 54, vi è un obelisco (1924).
Buongiorno.
Navigando in internet il vostro articolo mi ha subito interessato, in quanto i miei bisnonni nati a Trebaseleghe sono migrati in Brasile per volta di 1899/1900. C’è una probabilità che questo libro possa citare proprio i miei antenati.
Saluti.
Buongiorno! Le conviene contattare il Comune di Trebaseleghe e farsi inviare una copia del volume o chiedere di essere messo in contatto con l’autore. Noi purtroppo non possiamo esserle di aiuto ulteriore… Cordiali saluti e grazie, Emanuele Cenghiaro
ciao anche un azia di mia madre con 8 figli è emigrata in Brasile da Trebaseleghe cognome Tonan