“I soldati di Pontelongo scomparsi nella Grande Guerra” dice il sottotitolo di questo volume di quasi 300 pagine. Ma Pontelongo, centro rurale a sud-est di Padova, e i suoi soldati sono il punto di partenza per riflessioni e approfondimenti sulla Grande Guerra, sui soldati e sulla società tanto civile militare dell’epoca, che alla fine questo testo potrebbe essere studiato benissimo in ogni paese che abbia avuto, tra i propri concittadini, dei combattenti nel conflitto 1915-18.
Edito con la collaborazione dell’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea e con un’ampia prefazione di Mario Isnenghi, “Caduti nell’oblio” parte dall’analisi del contadino-soldato (con il problema dell’alfabetizzazione di numerosi soldati), per passare agli aspetti della guerra, senza dimenticare la diserzione (a Pontelongo vi è un caso più unico che raro di un disertore citato nel monumento ai caduti…), la gestione del “lutto”, i monumenti post-vittoria che da commemorativi diventano celebrativi.
Lungo il percorso, scrive Isnenghi, la ricostruzione storica dell’autrice “assume così il tono di una riflessione soggettiva, quasi un diario a commento della ricostruzione analitica“. e poco oltre continua: “Il libro, in definitiva, si presta a una duplice lettura: la prima è quella (…) della ricostruzione cronistorica di una sessantina di itinerari umani spezzati, che i predestinati lettori locali potranno ripercorrere con più curiosa e affettuosa identificazione. La seconda lettura è una riflessione sul senso e sui modi in cui funziona e perdura nel tempo e si inceppa ed evapora via via la memoria degli avvenimenti e delle persone“.
Editrice Nuovadimensione, Portogruaro (Ve), 2003
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