In uno dei chiostri della basilica di Santa Giustina, il primo entrando nel convento, capita di incontrare ancora i segni della presenza militare. Sulla base di una delle colonne addossate ai grandi pilastri si legge bene un’incisione che rinvia al 58° Reggimento fanteria, denominato «Abruzzi», che fu a Padova dal 1909 al 1943. Una data importante anche per il monastero, di origine medievale ma soppresso da Napoleone Bonaparte nel 1810 e trasformato in caserma e ospedale militare: se la chiesa rimase officiata quasi ininterrottamente da sacerdoti diocesani, i monaci tornarono solo nel 1919 e proprio nel 1943 il complesso fu eretto nuovamente in abbazia. Gran parte degli ambienti tornarono quindi ai Benedettini, ma una parte è ancora a uso militare.
Non è quindi strano trovare il segno del passaggio dei soldati nel luogo, che tra l’altro anche a causa della presenza militare subì danni in particolare agli affreschi dei chiostri, dopo aver perso, a causa delle spoliazioni napoleoniche, gran parte dei suoi tesori artistici. Fa piacere invece che quello sfregio all’antico chiostro sia un richiamo allo storico reggimento padovano, il 58°, dove molti concittadini militarono e persero la vita. Nella stessa caserma, un paio di chiostri più in là, vi era un sacello al reggimento e un piccolo museo, ora spostato nella sede delle associazioni combattentistiche a Santa Croce.
Quanto alla data “Viva 1900”, non sapremmo dirne molto: sembra opera di una mano diversa da quella che richiama, più in basso e più discretamente, il reggimento. La classe 1900 non era stata impiegata al fronte nella Grande Guerra, salvo forse qualche volontario e qualche nato nei primi mesi dell’anno, ma era stata certamente richiamata, quindi tale incisione potrebbe essere di poco successiva al termine della guerra; l’altra, invece, potrebbe essere precedente. Sappiamo che i monaci tornarono nell’abbazia nel 1919, ma solo nel 1923 riebbero una parte del monastero, tra cui probabilmente anche questo chiostro. Quindi, tale “ricordo” è stato verosimilmente lasciato tra il 1909 e il 1923: è suggestivo pensare possa essere stato inciso durante gli anni del conflitto mondiale da un soldato in procinto di partire per il fronte.
Se qualcuno sa qualcosa di più, saremmo grati se ci aiutasse a completare questo quadro.
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