La globalità del conflitto nella così detta Grande Guerra non risiedette infatti solamente nel fatto di aver visto combattersi tra loro molteplici imperi, regni e nazioni ma anche nell’aver trascinato con sé le loro rispettive popolazioni civili coinvolgendo nelle operazioni anche i territori delle retrovie, spesso usati come punti di appoggio per le operazioni del fronte. Ecco quindi che nei paesi della pianura veneta, del bellunese, delle prealpi carniche e giulie e della pianura friulana, vennero stabiliti ospedali da campo per accogliere i feriti, oltre a magazzini, campi di raccolta per lo smistamento dei prigionieri, alloggi, centri ricreativi e di svago per i soldati e per tutti quei civili impegnati nella costruzione delle strutture militari.
A Saonara toccò di ospitare un ospedale. Nel 1917 presso villa Cittadella-Vigodarzere, attuale villa Valmarana, fu allestito l’ospedale da campo n. 058. In questo luogo, nel quale in passato abitarono nobili e filantropi come i conti Antonio Vigodarzere (l’iniziatore dei lavori di realizzazione dell’attuale parco, attuati sotto la direzione dell’architetto Giuseppe Jappelli), Andrea Cittadella Vigodarzere e Gino Cittadella Vigodarzere, morirono circa 50 soldati della Grande Guerra. I loro corpi furono seppelliti nel cimitero di Saonara: l’insediamento militare causò perciò alcuni problemi nella gestione del cimitero che, nel 1918, a causa del rilevante numero di sepolture di soldati, si rivelò insufficiente ad accogliere altre salme costringendo così all’esumazione anticipata dei cadaveri e obbligando, al contempo, il Comune a fare un progetto di ampliamento assieme al Genio Militare.
Mattia Massaro
Referenze Bibliografiche:
– M. Massaro, L’Amministrazione Comunale di Saonara negli anni della Prima Guerra Mondiale, Padova, Cleup, 2015.
Referenze Fotografiche:
– M.V. Uliana, Monografia del Comune di Saonara, Saonara, 1939.
spero di essere nel sito giusto.
Cerco la sepoltura di Ferrua Antonio morto nell’ospedale da campo 058 il 14 novembre 1916 per ferite riportate in combattimento.Mio prozio. Era nato a Nasino (SV) l’8 di ottobre del 1891.
Prego chi mi legge di aiutarmi a trovare quello che resta del suo corpo.
Ringrazio vivamente ed in attesa di un cortese riscontro porgo cordiali saluti.
Marisa Olimpia Ferrua
Salve, pare che l’ospedale si sia insediato nella villa dopo i fatti di Caporetto (ottobre/novembre 1917), pertanto la sepoltura del suo avo è da ricercarsi altrove, verosimilmente lungo l’Isonzo, località da cui provenirono la maggior parte degli ospedali da campo presenti tra Padova e Venezia.
Ad ogni modo potrebbe intanto consultare il sito del tempio ossario di Padova per verificare (forse però vanamente) la presenza della sepoltura; qui infatti vennero traslate circa 30 salme provenienti da Saonara mentre la restante parte torno verosimile nei Comuni di provenienza.
A. Donadel