Giovanni Rattini
Il velodromo Monti 1915-2015 – Storia, sport e velocita’
Imprimitur edizioni, 2015
Il primo vero e proprio campo sportivo comunale italiano, detto anche “stadium”, fu inaugurato a Padova due settimane dopo l’entrata in guerra, il 10 giugno 1915. A volerlo fu la giunta del sindaco Leopoldo Ferri, il 9 aprile 1913, contestualmente alla decisione di dare il via alla costruzione di un nuovo Foro Boario: quest’ultimo ancora oggi si affaccia su Prato della Valle come una grande quinta scenografica verso sud. Alle sue spalle, oggi quasi dimenticato, sta lo “stadium”.
Stiamo parlando del velodromo Monti, a cui lo scrittore Giovanni Rattini ha dedicato un recentissimo opuscoletto in occasione dei cent’anni dall’inaugurazione. L’impianto sportivo sorse, per dare degna accoglienza alla squadra di calcio padovana ma anche per ospitare corse di biciclette, nei terreni dell’antico convento dei Santa Maria della Misericordia, soppresso nel 1808. I lavori iniziarono nell’aprile 1914 e si conclusero un anno dopo, appena dopo l’entrata in guerra dell’Italia. Giusto il tempo di effettuare la partita inaugurale e l’attività sportiva è costretta a segnare il passo. Dall’ottobre 1915 al febbraio 1916 – ci rivela Rattini – l’impianto viene requisito dall’esercito e ospita in particolare il comando del Parco automobilistico di riserva come deposito per mezzi e carburanti.
Dal 12 febbraio lo stadio viene assegnato all’Associazione Calcio Padova: il 21 febbraio avviene la vera e propria inaugurazione con la partita vinta sall’A.C. Padova per 4 a 0 contro l’Hellas Verona. Ma la guerra impedisce il pieno utilizzo dello stadio, che nell’inverno 1917 ospita una partita tra luna rappresentanza dell’Esercito italiano e di quello inglese. Il 18 agosto 1918 lo stadium viene impiegato per i festeggiamenti della Brigata Padova, cui partecipa anche re Vittorio Emanuele III. Solo con la firma dell’armistizio a villa Giusti lo stadio può tornare a tempo pieno a ciò per cui fu costruito e nel settembre 1919 viene inaugurata anche la pista ciclistica, 329,60 metri.
Negli anni Trenta il velodromo viene dedicato a Giovanni Monti, aviatore durante la Grande Guerra, nato a Fratta Polesine nel 1900 e calciatore del Calcio padova asieme al fraatello Feliciano: la loro prima partita con la casacca biancoscudata la disputarono proprio nel campo interno al velodromo. Nel 1924 Giovanni parte come aviatore per la guerra di Libia, dove sarà decorato con la Medaglia di Bronzo al V.M. Muore il 2 agosto 1931 mentre si prepara a una cometizione aeronautica internazionale, inabissandosi con il suo Macchi Castoldi M.C.72 nelle acque del lago di Garda.
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