In guerra per imparare un lavoro. E che lavoro…! È quanto accadde a Leonida Schiona, conselvano classe 1894, nato in realtà a Orgiano (Vi) ma trasferitosi assieme alla famiglia a soli tre anni, nel 1897, nella cittadina a sud di Padova.
Augusto, il padre, era maestro di musica e il giovane Leonida frequenta le scuole medie a Conselve e l’Istituto tecnico industriale a Padova. Tutte queste ne notizie le fornisce Ferruccio Sabbion, autore del già recensito volume Memorie di guerra dei conselvani (da cui sono tratte anche le immagini qui riportate).
Nel 1914, a vent’anni, Leonida Schiona è chiamato alle armi e aggregato al 2° Reggimento artiglieria da montagna, di stanza aBelluno. A guerra iniziata chiede di passare tra gli aviatori: la domanda è accettata e viene trasferito nel novarese, al campo scuola di Cameri. Consegue il brevetto il 17 aprile 1916: può pilotare i monoposto Gabardini 50 HP, e da luglio anche i M. Farman 14. Partecipa da subito alle attività di guerra e rischia motlo quando, durante il bombardamento sulla città albanese di Durazzo, il velivolo è colpito gravemente ed è costretto all’ammaraggio.Viene salvato dal cacciatorpediniere Ardente.
Arriva Caporetto e Schiona, ormai maresciallo, viene aggregato alla 78a squadriglia Hanriot del gruppo Baracca. Si merita una medaglia d’argento al valor militare nel febbraio, quando abbatte un aereo nemico mentre difende come scorta un apparecchio ricognitore, e numerosi altri riconoscimenti. Viene congedato il 14 settembre 1919 con la Croce di Guerra.
Finisce qui la carriera di Leonida Schiona come militare. Inizia quella di aviatore civile: un anno dopo il congedo, infatti, ottiene l’abilitazione come pilota di aerei civili. Nel 1929 viene assunto dalla Società di navigazione aerea Transadria, con la quale raggiunge i principali scali europei; passa poi alla Società aerea mediterranea e ne 1933 alla prima compagnia italiana di bandiera: l’Ala Littoria. Italo Balbo lo contatta per partecipare alla trasvolata atlantica, ma Leonida declina l’offerta.
Schiona è però il primo pilota in assoluto a raggiungere il milione di chilometri di volo nonché mille trasvolate sulle Alpi. Questi record gli valgono la premiazione da parte della Deutsche Lufthansa che il 13 maggio 1938 gli consegna una medaglia d’oro coniata apposta per lui. Ma non è tutto: Adolf Hitler in persona, giunto allo scalo proprio in quei momenti, viene informato della cosa e chiede di stringergli la mano. Schiona ha così il suo momento di grande celebrità: dalla Germania la notizia rimbalza in Italia e parlano di lui giornali come La Gazzetta dello Sport, La Domenica del Corriere e Il Veneto della Sera. Benito Mussolini lo invita a Roma e gli dona personalmente un fucile di pregio.
Cessata l’attività nel 1959, Leonida Schiona muore il 13 settembre 1984 all’età di novant’anni.
A cura di Emanuele Cenghiaro e Ferruccio Sabbion
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